20/12/2023
Perché il manutentore aeronautico è il lavoro del futuro?
Cosa vuoi fare da grande? «Il manutentore aeronautico» è un’ottima risposta.
Si tratta di uno dei possibili sbocchi del percorso formativo offerto dalla Lindbergh Aviation Academy. Una figura professionale interessante, sempre in aggiornamento e indispensabile per garantire la sicurezza delle persone e l’affidabilità degli aeromobili, due priorità assolute del mondo aeronautico. Detto in altre parole, senza l’accertamento delle adeguate condizioni del velivolo da parte del manutentore gli aerei non possono decollare.
Per questo motivo, e vista la specifica competenza tecnica richiesta, rappresenta uno dei ruoli più ricercati dalle varie realtà del settore, tra cui aziende aeronautiche, compagnie aeree e aeroporti. Inoltre, in virtù delle importanti responsabilità da adempiere, gode di un salario decisamente competitivo.
Ma quali sono i compiti del manutentore aeronautico?
La manutenzione e le ispezioni preventive, effettuate periodicamente, sono le due attività principali che hanno lo scopo di verificare lo stato delle apparecchiature, garantendo l’aeronavigabilità e impedendo il rischio di incidenti e di criticità in volo.
Nello specifico, il manutentore aeronautico si occupa della revisione dei motori e di tutti gli impianti elettrici e meccanici dei mezzi in hangar e, se necessario, della riparazione o sostituzione delle componenti.
Chiaramente, per portare a termine con successo questo tipo di operazioni, sono necessarie approfondite conoscenze meccaniche ed elettroniche a cui si aggiunge anche una formazione di base normativa e amministrativa.
In particolare, nello svolgimento quotidiano del proprio lavoro, il manutentore aeronautico deve rispettare in modo rigoroso gli standard di sicurezza e le previsioni di legge stabilite dall’Unione Europea e dalle autorità dell’aviazione civile, come l’ENAC e l’EASA. Oltre a tener traccia delle implementazioni apportate, ha il compito di gestire e aggiornare la documentazione tecnica di ciascun aeromobile, che comprende l’inventario degli interventi e delle modiche apportate, il manuale di manutenzione e il registro delle ispezioni.
Per diventare un buon manutentore è quindi fondamentale sviluppare competenze trasversali, sia hard che soft, legate anche al problem solving, al lavoro di squadra, alla comunicazione e all’empatia.
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